questa poesia la dedichiamo a ius 12 (diritto tributario)Loading... Stampa
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Teoria della tassazione
Scritto da Raffaello Lupi   
Sabato 20 Giugno 2015 09:56

come ho scritto quiL'appiattimento sui materiali normativi, il preconcetto di dover parlare solo attraverso qualcuno che ha detto una cosa, la preoccupazione della legittimazione e dell'autolegittimazione, della citazione, del rigore scientifico, della documentazione, portano sempre più

ad esprimersi per riferimenti, sacrificando i ragionamenti, svuotando il discorso di contenuto, come ho spiegato ai paragrafi 4.3a e 4.3b del mio diritto amministrativo dei tributi, scaricabile qui  http://didattica.uniroma2.it/files/index/insegnamento/154806-Diritto-Tributario . Non è questione dei singoli individui, e' una malattia sociale diffusa, una degenerazione del normativismo, dell'idea che a una riflessione si debba rispondere con una citazione non con un'altra riflessione, come ho scritto su http://www.organizzazionesociale.com/amministrare-per-legge/831-il-normativismo-come-malattia-sociale, Questo porta gradualmente alla morte del pensiero dello studioso sociale giurista, che nell'ipotesi più fortunata torna ad essere un tecnico, un avvocato, che però perde per strada il ruolo di studioso sociale delle istituzioni giuridiche. Come il custode Alvaro, descritto dalla Mummia di questa poesia di Corrado Guzzanti, tratta dal libro de kipli, avanzi, 1992

LA MUMMA
Aiuto,
mi hanno imbarzamato vivo!
Hanno strappato le mie varie interiora
mettendo strani unguenti.
Ma io so' vivo.
Hanno cavato il mio cervello dar narice
tramite uncinetto,
in grigi e bianchi grammoli di memoria e di sangue,
mettendo strani unguenti.
Ma io so' vivo.
Hanno cosparzo il mio corpo de zorfo
e disseccato la mia pella cor muriatico,
hanno disciolto i genitali cor muriatico,
hanno sbiancato le pupilla cor muriatico,
mettendo strani unguenti, tra cui er muriatico.
Ma io so'vivo.
Oggi sò una mumma residente il museo,
i bambini se impressiona: ma che è? una mumma?
io sempre zitto dentro alla scatola,
ma so'vivo!
Lo stesso nun se pò di der custode Arvaro!

La morte del ragionamento uccide le istituzioni, bloccando la macchina pubblica italiana. E senza una macchina pubblica con iniziativa e disciplina sul "fare", anche le aziende (non a caso medio piccole) sono destinate a declinare. La funzione delle istituzioni pubbliche non è "rispettare le leggi", ma difendere i confini, rimuovere i rifiuti, curare gli infermi, arrestare i criminali, educare la gioventù, determinare i tributi dove c'è bisogno, perchè le organizzazioni private non ci arrivano. Gli italiani saranno pure evasori, ma sono molto più onesti di quanto gli uffici delle entrate siano efficienti nel determinare i tributi non applicati in automatico dalle organizzazioni aziendali. Intanto la dottrina ripete i suoi "l'articolo prevede che", fino a rendere chiaro che "il fisco puzza dalla testa", che è la capacità di creare una spiegazione sociale d'ìnsieme della determinazione dei tributi. Non vorremmo che tutto il settore pubblico diventasse pian piano così. Pensiamo a "essere a posto", tutti salviamo le apparenze e troviamo qualcuno cui dare la colpa. C'è un collegamento tra la morte cerebrale di una comunità scientifica e la morte reale di un paese.

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Ultimo aggiornamento Sabato 20 Giugno 2015 10:50