tutto è un dramma, pure fare benzina
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Tassazione societaria
Scritto da Raffaello Lupi   
Lunedì 19 Novembre 2012 07:07

Personalmente la carta carburanti mi ha sempre atterrito, ed ho smesso di dedurre da anni spese simili. Amen , troppo complicato, un'altra conferma dell'impossibilità di usare la ragionieria dove non c'è un ufficio  contabile. Probabilmente in paesi sereni ci si basa sull'autodichiarazione dell'acquirente, e tanti  saluti, anche perchè come vuoi fare con i self service, regolarmente presidiati dall'extracomunitario di turno? Sarebbe dovuto  cadere un tabu', quello  dell'autocertificazione dei costi, che pure in molti casi è inevitabile (si pensi alle trasferte all'estero, dove mancano  scontrini e ricevute!). La solita obiezione da ragioniere, che notoriamente non ragiona, è che in questo modo  ognuno si dedurrebbe quello  che vuole , trascurando il vero  limite e la vera garanzia dei costi , cioè la congruità economica rispetto ai ricavi e al resto dell'attività. La questione delle carte carburanti e della fantomatica possibilità di eliminarle con carta di credito è un tema che volevo suggerire ai lettori di  dialoghi  e di  questo sito perchè la "sostanza teorica" di un tema non dipende dall'argomento, ma da cosa l'autore riesce a vedervi dentro.  Provate a decrittare questo articolo del sole 24 ore , collegandolo a persone che "fanno cose"...Ma che   si adottano  semplificazioni con circolari? Ma quali sono le condizioni? Ma è ancora consentita la carta carburanti se voglio? Tra le righe pare di si...Un pò strane le domande dell'autore perchè è normale che -saltata la carta- venga annotato  il singolo  rifornimento...se si annota l'acquisto della cancelleria per dieci euro perchè non il rifornimento da cinquanta? Invece di annotare la fattura e di perdere tempo  per farla fare, annoti il movimento  sulla carta di credito.... L'autore -su questo presupposto- farnetica di "situazione di svantaggio rispetto al sistema della scheda carburante", proseguendo poi con una fantomatica "annotazione dell'estratto conto mensile della carta di credito", dimenticandosi che mica c'è una carta di credito  dedicata! Insomma un articolo che parla senza dire nulla, e confondendo i lettori....

Il Sole-24 Ore del lunedi - 2012-11-19 - Pag. 34

Reddito d'impresa. L'addio alla scheda obbliga i contribuenti in regime ordinario a rivedere i passaggi per la corretta indicazione nelle scritture

Carburanti, doppia mossa in contabilità

I rifornimenti pagati solo con credit card vanno annotati e poi raccordati nel riepilogo mensile

Sergio Pellegrino

Giovanni Valcarenghi

 

L'utilizzo esclusivo della carta di credito, di debito o prepagata per il saldo per regolare il conto al momento del rifornimento permette a professionisti e imprese di non compilare più la scheda carburante. La semplificazione introdotta un anno fa e chiarita con la circolare 42/E/2012 comporta, però, la necessità di un doppio passaggio nelle scritture contabili per i contribuenti in regime ordinario: con l'annotazione a ogni movimento della carta e il successivo e raccordando poi ogni indicazione nel documento di riepilogo mensile.

Le condizioni

Ma facciamo un passo indietro. Quali sono i requisiti per «abbandonare» la scheda carburante? Oltre al vincolo normativo sull'intermediario emittente la carta (che deve essere residente in Italia o titolare di una stabile organizzazione) le condizioni dettate dalle Entrate sono sostanzialmente due.

e L'utilizzo della carta di credito può sostituire la scheda carburante solo se tutti i rifornimenti del l'anno (dello stesso veicolo) siano pagati con mezzi tracciati e solo ove per tutti i veicoli appartenenti all'impresa o al professionista si utilizzi la specifica forma di pagamento. Pertanto, in caso di qualsiasi situazione di promiscuità sulle forme di pagamento (contante e carta) nello stesso periodo di imposta, l'unica soluzione ammissibile resta quella della scheda carburante. Su tale aspetto, quindi, l'effettivo utilizzo della nuova modalità appare possibile solo dal prossimo anno.

r La transazione per acquisto di carburante non sia contestuale con altri acquisti (olio, accessori). In una simile circostanza, infatti, è necessario che le spese siano separate.

Il fronte amministrativo

Qualora fossero rispettate queste condizioni, bisognerà quindi adottare nuove procedure per l'indicazione nelle scritture contabili cercando di comprendere (anche alla luce della struttura e della dimensione d'impresa o di studio e del numero di rifornimenti effettuati) se la modalità richiesta possa comportare un aggravio a livello amministrativo. Con la scheda carburante, infatti, si effettua un'unica registrazione mensile o trimestrale. Nel nuovo scenario, invece, non è ancora chiaro se l'annotazione a livello Iva possa essere riferita all'estratto conto periodico della carta o se debba essere riferita a ogni singolo rifornimento. Qualora – anche in eventuali chiarimenti di prassi – fosse confermata questa seconda impostazione, ci si troverebbe già in una situazione di svantaggio rispetto al sistema della scheda carburante. Ipotizziamo, allora, che l'annotazione Iva si riferisca all'estratto conto mensile della carta di credito, se sono cumulati tutti i rifornimenti del periodo. Per i soggetti in contabilità semplificata non vi sarebbero particolari difficoltà, dovendosi semplicemente sostituire la registrazione della scheda carburante con quella dell'estratto conto della carta di credito.

Discorso diverso per chi è in contabilità ordinaria. A ogni utilizzo della carta si dovrebbe annotare una movimentazione finanziaria a libro giornale, andando poi a raccordare tutte le singole annotazioni con il documento di riepilogo mensile. Questo potrebbe anche scoraggiare quei soggetti che posseggono molti veicoli e che effettuano numerosi rifornimenti.

Inoltre, al momento dell'annotazione dell'estratto conto, si produrrebbe l'ulteriore obbligo di separare le movimentazioni riferite ai rifornimenti da quelle riferite ad altri utilizzi, determinando in modo extracontabile l'imponibile e l'Iva dei carburanti.

Un caso-tipo

LA DITTA INDIVIDUALE

Mario Rossi è titolare di una ditta individuale in contabilità ordinaria. Da gennaio 2013 decide di effettuare solo rifornimenti di carburante con pagamenti tramite carta di credito. La carta viene utilizzata anche per effettuare pagamenti di altre forniture, oltre che per esigenze di natura personale.

In particolare, a gennaio vengono effettuati tre rifornimenti di carburante, ciascuno dell'importo di 121 euro, pagamenti di fatture dell'impresa per 300 euro, oltre a utilizzi personali della carta per complessivi 400 euro. Di seguito le operazioni da effettuare nelle scritture della ditta individuale

1

L'ANNOTAZIONE

DEL RIFORNIMENTO

Al momento di ogni singolo rifornimento presso i distributori, bisognerà indicare una scrittura di natura finanziaria, in cui evidenziare l'acconto erogato e il debito verso la banca o altro intermediario finanziario che gestisce la carta di credito, di debito o prepagata. Per memoria interna, sarebbe opportuno annotare sulla ricevuta della transazione la targa dell'automezzo (nel caso specifico è poco utile, in presenza di un solo veicolo), per provare l'effettività dell'operazione in caso di controllo. Alla fine del mese si potrebbero conservare in modo accorpato le ricevute relative a ciascun veicolo

2

LA DISTINZIONE

SULL'ESTRATTO CONTO

Alla fine del periodo di rendicontazione, per esempio il mese, il titolare riceve l'estratto conto dal gestore della carta. Il riepilogo contiene operazioni che rappresentano dei costi veri e propri (in questo caso, i rifornimenti di carburante), operazioni che hanno solo natura finanziaria (pagamento di fatture dell'impresa) e altre transazioni che rappresentano dei prelevamenti del titolare. Deve isolare la prima categoria, individuando imponibile e Iva mediante scorporo: nell'esempio considerato, si avrà un imponibile pari a 300 euro e un totale Iva pari a 63 euro, riferito all'intero mese di gennaio 2013

4

LA CHIUSURA

DEL DEBITO

3

LA REGISTRAZIONE

DEL DOCUMENTO

Entro la metà del mese successivo a quello di riferimento, viene addebitato sul conto corrente del contribuente l'importo totale degli utilizzi della carta di credito, maggiorato delle eventuali commissioni e dell'imposta di bollo sul documento. In questo momento, si chiuderà la posta di debito nei confronti della banca, rilevata a ogni singolo rifornimento durante il mese. A tale fase tutte le voci di debito dovrebbero essersi azzerate, compresa quella relativa all'anticipo a fornitori eventualmente utilizzata al momento del singolo rifornimento, da compensare con il debito verso il fornitore

L'estratto conto della carta di credito, in relazione alle operazioni di rifornimento, rappresenta una sorta di «fattura» che va registrata sui libri Iva ai fini di poter detrarre l'imposta gravante sui rifornimenti. Non esiste un legame diretto tra totale rendicontazione e importi registrati; nel nostro esempio ci sono operazioni di acquisto carburante, operazioni finanziarie e operazioni extraziendali. In tal senso soccorre la distinzione già operata. Si dovrà creare un fornitore virtuale che potrebbe avere la denominazione «Fornitore carburante carte di credito» come avveniva per la scheda

www.ilsole24ore.com/norme/documenti

 

Commenti

avatar Simone Covino
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Fare benzina è senz'altro un dramma, per vari motivi... forse queste difficoltà tecniche alla deduzione sono più o meno volutamente mantenute come disincentivo alla deduzione, e se davvero il senso fosse questo si potrebbe dire che funzionano benissimo.

Raffaello dice una cosa illuminante: "il vero limite e la vera garanzia dei costi [è] la congruità economica rispetto ai ricavi e al resto dell'attività". Non si potrebbe immaginare una deduzione a forfait basata sul conteggio dei km annualmente percorsi? In fondo - tanto per fare un esempio - già oggi molti premi assicurativi sono parametrati alla percorrenza annuale.
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