call for papers: cedolare secca sugli affittiLoading... Stampa
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Patrimonio e Atti giuridici
Scritto da Raffaello Lupi   
Lunedì 14 Marzo 2011 18:29
pennapiumaLa cedolare secca sulle locazioni tra privati, di cui avevamo parlato spesso su DIaloghi, è entrata in vigore nel quadro del fisco municipale. Abbiamo già messo in risalto l'obiettivo di semplificare i controlli , separarli dal complesso ricalcolo dell'irpef (si pensi che con il nuovo sistema di direzioni provinciali dell'agenzia, funzionari ubicati nel capoluogo avrebbero dovuto controllare, tra l'altro

immobili ubicati a centinaia di chilometri di distanza (ma su questa creazione di paradisi fiscali di fatto, di zone franche tra i confini nazionali avremo modo di riparlare). Era evidente la finalità di avvicinare il controllo all'immobile , e la finalità di rigore del provvedimento, checchè ne dica la gauche au caviar, che si riempie la bocca di progressività (oltre che di caviale). Perchè il contrasto  tra inquilini e proprietari, che in caso di mancata registrazione rischiano di vedersi applicato un regime legale di locazione a canone controllato, può far pullulare nuove registrazioni di contratti; c'è infatti una sanzione indiretta, civile ed estremamente gravosa della  trasformazione del contratto a favore dell’inquilino. In effetti questa sanzione rappresenta la vera innovazione, come avevamo già indicato su un precedente post. La vera partita si gioca infatti sull’utilizzazione da parte del fisco di un contrasto di interessi fra inquilino e proprietario che malamente era stato perseguito già dal 2005 immaginando la nullità del contratto. L’innovazione è nel fatto che il contratto rimarrà valido e si trasformerà in una perdita secca per il proprietario pari alla differenza tra il canone d’affitto concordato e quello di equo canone per un periodo di tempo relativamente lungo.

Partendo da quanto è già stato scritto su Dialoghi tributari, si può redigere un articolo da destinare alla pubblicazione sul prossimo numero 2 di Dialoghi. Chiunque abbia interesse ad approfondire l’argomento può proporre un breve articolo secondo lo stile comunicativo della Rivista, senza perdersi in eccessivi formalismi o commenti a “materiali legislativi” o in simulazioni di sorta sulla convenienza o meno del padrone di casa ad accordi collusivi con il proprio inquilino.

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