reddito, patrimonio e immobili sfitti: la tassazione reddituale del patrimonioLoading... Stampa
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Patrimonio e Atti giuridici
Scritto da Raffaello Lupi   
Venerdì 02 Agosto 2013 08:02

Pare che un rapporto del MEF proponga di ripristinare la tassazione reddituale IRPEF sui redditi figurativi delle seconde case, di cui ci siamo occupati su Dialoghi 3, a proposito della dialettica tra determinazione della ricchezza, carico tributario ed effetti economici delle imposte. E' una dialettica ignorata dall'accademia, appiattita sui materiali normativi, e che probabilmente vedrà anche in questa iniziativa

l'epifania di una qualche imprecisata razionalità superiore. passo indietro sul piano concettuale della determinazione della ricchezza. Sul piano pratico, tenendo conto che siamo finanziariamente alla canna del gas e si tratta di finanziare l'esonero parziale da IMU della prima casa, si può anche capire il rapporto MEF. Sul piano sistematico si tratta di una tassazione di un "non reddito", cioè dell'unico caso in cui l'autoconsumo di un bene, cioè l'uso privato di una seconda casa (vacanze) viene considerato come fruizione di un reddito figurativo. Estendendo questa logica ad altri beni, come le barche, potremmo dire che se invece di usare direttamente il cabinato a vela, lo dessi a noleggio come charter dovrei pagare le imposte sul relativo reddito, e quindi devo pagarle su un reddito figurativo del natante. Se invece di fare le ferie andassi a lavorare guadagnerei qualcosa, che quindi devo considerare fiscalmente come reddito. Questa rilevanza fiscale dell'uso personale dei beni è concettualmente senza giustificazioni, ed è spiegabile, come avevamo fatto su dialoghi 3, con l'effetto di trascinamento della forfettizzazione fondiaria di immobili strutturalmente produttivi di reddito (terreni). Se passasse questa linea sarebbe prima di tutto necessario rivedere la demenziale nozione di "prima casa", nei modi indicati su dialoghi 2, includendovi quelle che in realtà sono "prime case" di altri componenti della famiglia, oppure di chi ha solo quella prima casa, ma abita in affitto magari per necessità (ad es. trasferimenti per lavoro). Inoltre si tratterebbe di verificare la logica sottostante all'aggravio di carico fiscale sui villeggianti in case di proprietà, che ovviamente nessuno vuole difendere come categoria, perchè farlo si metterebbe sul piano degli "effetti economici delle imposte", che in prima battuta non deve interessare a chi si occupa (come noi) di determinazione tributaristica della ricchezza. Si può anche decidere politicamente di massacrare i villeggianti in case di proprietà, ma sul piano della determinazione della ricchezza è curioso notare questa tassazione patrimoniale, veicolata attraverso l'invenzione di un reddito figurativo inesistente, collegato all'uso personale dell'immobile. Che costituisce un vero e proprio intruso in un sistema di tassazione basato sul reddito effettivo. Pare che il rapporto MEF parli di fantomatiche ragioni di neutralità fiscale per cui sarebbe ingiusto non tassare gli immobili sfitti quando si tassano quelli affittati. Piccolo particolare , cui non so se al MEF hanno pensato: quelli affittati prendono soldi, e quelli sfitti no! Ma è assurdo pretendere che un ufficio pubblico, pressato dalle esigenze della politica, riesca a svolgere ragionamenti che sfuggono a chi dovrebbe occuparsi istituzionalmente di determinazione tributaristica della ricchezza.

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