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Una teoria per i tributaristi

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Home Occultamento ricavi il preconto, ovvero allo straniero non far sapere della ricevuta fiscale
il preconto, ovvero allo straniero non far sapere della ricevuta fiscale PDF Stampa E-mail
Occultamento ricavi
Scritto da Administrator   
Mercoledì 12 Agosto 2009 00:00
A proposito della crisi degli studi di settore è interessante questa confessione di un cameriere, raccolta su internet nel seguente forum, secondo cui . quando il cliente è uno straniero, in automatico non si emette la ricevuta fiscale, o lo scontrino, e si porta uno scontrino non fiscale da cui ilcliente può controllare la consumazione, come se fosse uno scontrino fiscale. Poi lui paga e va via. Questi giustamente la revisione al ribasso degli studi di settore se la fanno da soli, Perchè quando non c'è rigidità organizzativa sappiamo come vanno le cose. Non è una questione di moralità, ma di rigidità o flessibilità.

Commenti

avatar Raffalup
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Faceva bene il Dr Greggio, a Venezia, a fare il piantonamento della cassa. Un giorno a campione. Non è che devi essere einstein per intuirlo. Due funzionari stanno lì sei ore e controllano che venga scontrinato tutto. Dopodichè il dato di quel giorno può essere confrontato con quello dei giorni successivi. Caso strano il contribuente dirà che i suoi giorni fortunati coincidono sempre con le visite dei funzionari delle entrate. Schersi a parte, sono cose che si possono fare solo se si abbandona lo stupido spirito da crociata. Non vogliamo dirgli che è un criminale, ma solo stimare un reddito più ragionevole di quello che dichiara.
avatar Raffalup
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da questo resoconto, preso sul sito della CGIA di mestre, relativo agli stabilimenti balneari, emerge che come si butta la lenza qualcosa abbocca. Bisogna solo chiedere un pò di soldi senza cattiveria...i segnalati pagano perchè qualcuno li fa pagare..facciamo pagare cifre più ragionevoli anche ai non segnalati, senza insultarli. E' una ricerca di capacità economica palesemente occultata, non una crociata contro i bagnini, i tassisti, i baristi, e simili. Le tasse si pagano quando ce le chiedono...

Fisco, al setaccio spiagge e discoteche

Una vera e propria 'operazione ombrellone' quella che l'Agenzia delle Entrate ha condotto e sta ancora conducendo sulle spiagge italiane affollate di turisti d'agosto. Una caccia agli "evasori estivi" che ha visto passare al setaccio stabilimenti balneari, ristoranti, discoteche e night club, parcheggi. Ma anche edilizia abusiva, business dei matrimoni, società di noleggio auto con autista e possessori di beni di lusso. Le aree finite sotto la lente delle Entrate sono quelle della riviera romagnola, della costa marchigiana e teramana, di Sardegna, Liguria e Lazio. Ecco, nello specifico, le operazioni del fisco a caccia di evasori d'estate.

- RIVIERA ROMAGNOLA: sulla costa più affollata d'Italia sono stati controllati 150 stabilimenti balneari di Rimini. Di questi solo 34 hanno comunicato al fisco un reddito superiore ai 10 mila euro, con un massimo di 16 mila. "I controlli della direzione provinciale - spiegano le Entrate - diretti a ricostruire il reale giro d'affari attraverso alcuni indicatori di produzione (numero di ombrelloni, lettini, cabine), sono attualmente in corso anche sulla costa di Cervia e Ravenna".

- COSTA TERAMANA: stesso filone di indagine a Giulianova. Qui é stata messa in atto un operazione "serale" in diversi stabilimenti balneari che svolgono anche attività di ristorazione. "In solo due ore dall'apertura dei ristoranti - sottolinea l'Agenzia - il flusso di incassi è stato superiore al doppio di quelli registrati in un qualsiasi giorno feriale". Scoperti poi 10 lavoratori in nero e irregolarità contabili.

- SARDEGNA: sotto tiro, in primo luogo, i parcheggi abusivi, i locali notturni e i finti circoli sportivi. In alcuni casi - spiegano le Entrate - venivano chiesti "anche 20 euro per affidare per poche ore l'auto" a "falsi parcheggiatori che rilasciavano ricevute non fiscali e lavoravano in nero". Scoperte due società commerciali che "operavano sotto copertura di un'associazione sportiva dilettantistica e un centro benessere" così da avere agevolazioni fiscali. Sul litorale cagliaritano poi è stato scoperto un chiosco che per due anni è stato evasore totale, non presentando dichiarazione dei redditi e "nascondendo al fisco ricavi stimati intorno a 200 mila euro".

- LIGURIA: sul Ponente l'Agenzia delle Entrate ha "eseguito un accesso" durante un party in discoteca, da cui è emerso che gli organizzatori erano evasori totali: nessuna scrittura contabile, nessuna documentazione fiscale, 11 lavoratori irregolari. Stessa cosa per un rave nel genovese. Sempre in Liguria, ma nel settore edilizio, scoperta iva non versata per oltre 2 milioni, 600 mila euro di imposte non pagate da un costruttore a Genova e 40 operazioni di compravendita "in totale evasione di imposta di registro".

- MARCHE: nel mirino l'industria dei matrimoni (musiche, addobbi, foto e banchetti): oltre 9 milioni di ricavi non dichiarati sono stati scoperti. Importante - sottolinea l'Agenzia - in questi la collaborazione con la Siae che ha fornito gli elenchi di chi aveva pagato per le esecuzioni di prestazioni musicali.

- LAZIO: verifiche nel settore del noleggio auto con autista (N.c.c.). Scoperte oltre 200 autorizzazioni non dichiarate al fisco: riscossi 760 mila euro di imposte evase e notifiche di accertamento pari a 3,2 milioni. Le operazioni hanno potuto contare sulla collaborazione del Comune di Roma.

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