domanda ingenua: a che serve il vies se non si corresponsabilizza il fornitore? |
Particolarità IVA | |
Scritto da Raffaello Lupi | |
Lunedì 30 Aprile 2012 17:46 | |
L'iva è una imposta sul consumo, che ha il suo punto di forza nella rigidità amministrativa del fornitore, così come le ritenute ce l'hanno nella rigidità amministrativa del cliente. Il fornitore mette l'imposta, e poi sarà il cliente a doverla detrarre, ma se il fornitore può non mettere l'imposta, come nell'IVa intracomunitaria, ne occorre una diversa forma di responsabilizzazione. Il vies è solo una
cautela che rischia di dare noia alle persone perbene, come nel caso della risoluzione 42/e del 2012, relativa a un tizio che certamente non poneva in essere frodi carosello. Ma se il soggetto che effettuua frodi carosello "ruba il vies" di un altro, e dice al fornitore estero di fatturare a questo diverso soggetto spedendo i beni a un determinato indirizzo e pagandoli regolarmente...come possiamo sanzionare in germania il fornitore per qualcosa di cui egli non aveva conoscenza legale? Oltrettutto in capo a un fronitore che si trova in uno stato diverso...Glialtri paesi non hanno un vies ...? forse si potrebbe obbligare il fornitore, prima di dare corso all'operazione, di sincerarsi presso l'effettivo titolare della partita iva corrispondente al vies, che sia lui veramente. Ad esempio, accanto al vies si potrebbe indicare una PEC posta elettronica certificata. Salvo ovviamente che il fornitore non sappia che è "certamente quello il cliente interessato". Se però il cliente sparisce e il fornitore non dimostra la correntezza del rapporto, oppure la spedizione di una comunicazione per i casi sospetti, si potrebbe prevederne una responsabilità solidale, ma ci vuole un coordinamento a livello europeo.
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