La salvezza dellItalia e il fisco nel manifesto delle imprese |
Tax & Media | |||
Scritto da Raffaello Lupi | |||
Venerdì 23 Settembre 2011 14:16 | |||
Nel leggere il manifesto delle imprese per salvare l'Italia, cui si riferiscono le agenzie di stampa, non mi è sembrato di vedere proposte fiscali, il che depone a suo favore, perchè non c'è molto da dire, ed il nostro problema fiscale è tecnico, ma non di arzigogolata tecnica fatta di casi limite, che ognuno respinge, infastidito e annoiato, quando non lo riguardato. Il nostro problema è deteminare la ricchezza, ai fini tributari, in modo accettabilmente perequato, senza compromettere la coesione sociale, cioè, come diciamo
sempre, di richiesta delle imposte dove le aziende non arrivano. La prima soluzione è quella di non parlare più di "lotta all'evasione", ma di richiesta delle imposte" , perchè la "lotta all'evasione drammatizza la valutazione degli uffici, che non a caso si stanno comportando come il pastore che fa la guardia al cane mentre le pecore scappano. Ora, siccome le aziende fanno da esattori del fisco per la quasi totalità del gettito fiscale, tanto vale non dire nulla, anche se una cosa la si sarebbe potuta dire. Cioè che il cattivo funzionamento generale dell'organizzazione pubblica italiana trova conferma, al di là dell'efficienza e della buona volontà dell'agenzia, che è migliore amministrazione pubblica in Italia. anche in materia di richiesta dei tributi. Però le aziende sbagliano a non parlare del problema, perchè sono loro gli esattori del fisco, e sono caricate di grandi costi di adempimento, e poi fanno anche da parafulmine delle tensioni sociali create dalla spiegazione moralistica dell'evasione. Dove si sfoga l'antagonismo per la proprietà privata dei mezzi di produzione, il desiderio di "pubblico" di "governo della politica", in una specie di via fiscale alla socialburocrazia, in un malinteso ugualitarismo che appiattisce tutto nella povertà, ma dà il potere a chi sa "manovrare il popolo" *************************************
Gli industriali sulla manovra: non c'è niente che riduca la spesa dello Stato
Firenze, 23 set. (TMNews) - Nella manovra del governo, "non c'è niente che riduca la spesa dello Stato". Con questa premessa, il presidente di Confindustria Emma Marcegaglia ha illustrato agli imprenditori toscani riuniti a Firenze, i punti chiave di "un documento che dica quali sono per noi le riforme da fare". In primo luogo, c'è l'obiettivo della "riduzione della spesa pubblica". Per Marcegaglia, non servono "i tagli lineari, ma bisogna guardare alle singole cose, costo per costo". riete politica, una nuova forma di antagonismo sociale, e non importa se ostacola la richiesta delle imposte, se avvelena i rapporti sociali, se rompe la coesione, perchè proprio a questo serve
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