Le case di lusso e le discriminazioni al contrario |
Patrimonio e Atti giuridici | |
Scritto da Raffaello Lupi | |
Mercoledì 22 Gennaio 2014 07:14 | |
In un programma televisivo ho incontrato un proprietario di casa "di lusso", che ha mandato in onda le foto della "villa" classificata A8 sui colli savonesi, senza offesa poco più di una stamberga , mentre la villa romana normale è classificata A7 , può essere prima casa, non paga l'IMU etc etc. E' il lato oscuro delle forfettizzazioni e delle standardizzazioni..Poi ho ricevuto una mail sul mio sito dell'università , che diceva > Egregio prof. Raffaello Lupi buongiorno, Le scrivo sperando che Lei possa comprendere il problema e darmi così una dritta per procedere Si potrebbe dire "perchè qualcuno ci guadagni bisogna che qualcuno ci rimetta", ma non è così perchè considerando complessivamente tutti i proprietari di immobili , la classificazione e la forfettizzazione catastale avvantaggia. Questa forfettizzazione all'amatriciana fa però qualche vittima, tra cui il mittente della mail suddetta.Gli A1 e gli A8 sono 30 mila in tutta italia...effettivamente è una ingiustizia , ma sono troppo pochi per fare notizia. Bisognerebbe riclassificare le vostre abitazioni ovviamente, facendo vedere una manifesta disparità di trattamento. Sotto questo profilo, il catasto dovrebbe essere accessibile (diritto di accesso) in modo da fare valutazioni comparative con altri immobili. Sarebbe una sorta di perequazione fiscale di iniziativa dei contribuenti. Per rimediare alle incongruenze di una macchina fiscale inefficiente, soprattutto quando bisogna distinguere. Nel caso di specie bisognerebbe davvero ridare il catasto ai comuni.Il problema generale n è la politica ma la burocrazia, col suo desiderio di copertura, di protezione. Abbiamo abbandonato la burocrazia di stampo militare, non abbiamo saputo adottare una burocrazia di tipo aziendale, abbiamo una burocrazia di tipo legalistico-formale. Paralizzata dall'appiattimento del diritto sulla legislazione, dalla paura di decidere e dall'uso della legge per non decidere. Lulli Pietro <"> Questo indirizzo e-mail è protetto dallo spam bot. Abilita Javascript per vederlo. >; ha scritto:
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